Dolmen e menhir: quando la preistoria arriva fino a noi
Nel cuore del Salento, tra uliveti, vigneti e borghi antichi, si cela un patrimonio storico e culturale meno conosciuto ma – se possibile – ancor più straordinario. Dolmen e Menhir, infatti, sono testimonianze millenarie di un passato remoto che è meravigliosamente arrivato fino ai giorni nostri. In questo articolo, ci addentreremo in una storia meno nota del territorio salentino, per farti scoprire l’incanto di reperti risalenti alla Preistoria che non troverai altrove.
Il mistero dei Dolmen
I dolmen, monumenti megalitici risalenti all’età del bronzo e del neolitico, rappresentano una delle più importanti testimonianze della presenza umana nel Salento fin dai tempi più antichi. Si tratta di strutture composte da grandi monoliti disposti in verticale, sui quali è adagiata in orizzontale un’altra grande lastra di pietra, in piccolo del tutto simili a quelli di Stonehenge, in Gran Bretagna. E probabilmente non è un caso che il termine “dolmen” derivi dalla lingua bretone e significhi “tavola di pietra”.
Il loro scopo resta tutt’oggi un mistero: alcuni storici parlano di monumenti sepolcrali, ma non è da escludere che venissero utilizzati per altri tipi di rituali. Stiamo pur sempre parlando di mausolei che risalgono a migliaia di anni prima di Cristo e che in Salento sono presenti in gran numero. Dal “Giardino Megalitico d’Italia” – che ospita e protegge ben 7 dolmen – a Giurdignano al “Parco Culturale Li Scusi”– dal nome del dolmen qui scoperto nel 1979 – a Minervino di Lecce, in Salento spiccano circa 20 dolmen, tutti visitabili a mezzora di auto da Tenuta Rocci Cerasoli. In particolare, ti consigliamo il dolmen “Ospina” (o Specchi), considerato come una delle strutture dolmeniche meglio mantenute meglio di tutta la Regione Puglia.
I maestosi Menhir
I menhir sono un’altra peculiarità del paesaggio salentino. Anche in questo caso il termine è di derivazione bretone e vuol dire “pietra lunga”, proprio perché trattasi una lunga pietra monolitica (talvolta alta fino a cinque metri) disposta in verticale rispetto al terreno. Posizionati in luoghi strategici e spesso associati a riti funerari o di fecondità, anche questi antichi megaliti sono stati eretti dalle popolazioni preistoriche circa otto o novemila anni prima di Cristo con uno scopo ancora avvolto nel mistero. I menhir si trovano praticamente ovunque in Salento: si stima ce ne siano oltre 100 e chissà quanti altri sono stati tirati giù per ignoranza nel corso degli ultimi decenni. Fortunatamente adesso si tratta di monumenti storici protetti, tra i quali ti consigliamo di visitare il Menhir Coppola a Galatone, il Menhir Monteprino a Tuglie, il Menhir Coelimanna a Supersano e il Menhir Manfio tra Casarano e Ruffano: tutti a circa 15-20 minuti da Tenuta Rocci Cerasoli.
Ammirare questi monumenti millenari è un’esperienza unica che in Europa è possibile solo in Salento e in alcune parti della Sardegna, della Corsica e della Scozia. Niente più dei dolmen e i menhir è in grado di attivare una vera e propria macchina del tempo, mettendoti in contatto con le radici più profonde e ancestrali non solo del territorio salentino, ma di tutto il genere umano.
Vivi l’atmosfera magica e il mistero che avvolge questi monumenti con un soggiorno presso Tenuta Rocci Cerasoli, immersa nella natura rigogliosa nel cuore del Salento, perfetto punto di partenza per esplorare tali siti preistorici e dopo rilassarti nel comfort e nel lusso, assaporando i sapori autentici della gastronomia locale e godendo momenti di totale relax e benessere